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Il Caravaggio scomparso. Conversazione con Bernardo Tortorici di Raffadali

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The Missing Caravaggio. A Conversation with Bernardo Tortorici di Raffadali

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Sommario:


Un celebre dipinto di Michelangelo Merisi da Caravaggio, la Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, collocato nello splendido Oratorio di San Lorenzo a Palermo, tra gli aerei stucchi settecenteschi di Giacomo Serpotta, venne trafugato durante una notte di pioggia, tra il 17 e il 18 ottobre 1969. Da quel momento se ne sono perse le tracce, le piste di indagine riconducono a un coinvolgimento della mafia nella vicenda. Un episodio traumatico, una ferita insanabile per il nostro patrimonio culturale. Giacomo Pace Gravina dialoga con Bernardo Tortorici di Raffadali, Presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, raffinato intenditore di arte contemporanea, coraggioso attore, con le sue attività aggregative, della rinascita culturale di Palermo, che ha instancabilmente tenuta desta la memoria del furto in un contesto di notevole complessità.

LawArt: Un reato, la sottrazione di un capolavoro di Caravaggio, produce oggi importanti eventi culturali. Mi riferisco alla tua attività con il progetto Next: ogni anno la notte di Natale corrisponde allo svelamento di un’opera d’arte contemporanea che sull’altare dell’Oratorio prende il posto del Caravaggio rubato, fino al successivo 17 ottobre, data del furto, a rimarcare certo un’assenza, ma anche il potere dell’arte nel mantenere viva la memoria. Quest’anno (2021) la Natività si è riproposta grazie al talento di Emilio Isgrò e alle sue famose cancellature. Come sei riuscito a far nascere bellezza da un crimine contro il patrimonio artistico?

BTR: Il progetto Next, giunto alla sua dodicesima edizione, nasce dalla ferma volontà di non arrendersi, di non rassegnarsi, ma anche dalla necessità di esorcizzare il male in un rituale che rivesta una contemporanea forma di ‘auspicio’. D’altronde il vuoto nella cornice era talmente violento che ho sentito la necessità di riuscire ad andare oltre e l’arte mi è sembrata l’unica attività che potesse avere la forza necessaria: «dal letame nascono fiori» cantava De Andrè, dal letame della mafia proviamo a far nascere bellezza è stata la nostra traduzione. L’opera di quest’anno del Maestro Emilio Isgrò è fortemente evocativa e, attraverso le sue cancellature, pone visivamente interrogativi dalla grande forza simbolica: chi ha cancellato la Natività? l’artista? la mafia? noi palermitani con la nostra incuria?

Caravaggio, Natività, Archivio Amici dei Musei Siciliani
Caravaggio, Natività, Archivio Amici dei Musei Siciliani

LawArt: La vicenda del dipinto trafugato ha anche generato ulteriori opere d’arte, tra letteratura e cinema: penso a Una storia semplice di Leonardo Sciascia, all’omonimo film che ne ha tratto Emidio Greco, con la magistrale interpretazione di Gian Maria Volonté, al recente Una storia senza nome, di Roberto Andò, anch’esso ispirato, con uno sguardo marcatamente ironico, al romanzo dello scrittore di Racalmuto. Il talento di Sciascia nel proporci narrazioni in cui la giustizia appare un miraggio lontano scopre alcune nervature di questa vicenda: appunto una storia semplice, probabilmente con risposte meno lontane e complesse di ciò che immaginiamo. Sciascia aveva colto nel segno?

BTR: Non saprei, potrebbe essere una storia più semplice di quella che ci viene raccontata oppure più complessa e con risvolti non immaginati; l’unica verità che riusciamo a cogliere dopo 53 anni di racconti, di pentimenti, di millanterie è che ci ritroviamo al punto di partenza senza alcuna certezza.

LawArt: Le indagini, e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sul ruolo della mafia nel furto, hanno fatto emergere numerose, contraddittorie, teorie sulla sorte del dipinto: sepolto e perduto, danneggiato durante il furto e quindi distrutto, tenuto in gran conto dai capimafia ed esposto durante le loro principali riunioni; nascosto in un porcile e poi dato alle fiamme; suddiviso in varie parti per permetterne la commercializzazione nel mercato antiquario svizzero. Quale pista ti convince di più?

BTR: Al punto in cui siamo arrivati mi convincono solo due ipotesi: la possibile pista svizzera, con il coinvolgimento di Badalamenti, perché coincide con le dichiarazioni della ‘trattativa’ fornite da Mons. Rocco e la strada inesplorata del furto su commissione, che vede la mafia coinvolta come mano d’opera; quest’ultima è una linea di indagine aperta soltanto il primo giorno dopo la scoperta del furto e dichiarata sui giornali, ma inspiegabilmente abbandonata successivamente e mai più esplorata.

LawArt: Come abbiamo sottolineato, le opere di Caravaggio, al pari della sua rocambolesca vita personale, sono state al centro di narrazioni di un certo successo, talvolta anche spunti fecondi di romanzi e thriller: ritieni che, partendo dall’importante mole di materiali investigativi sul trafugamento del famoso dipinto, si possa realizzare un nuovo prodotto artistico (rappresentazioni teatrali, docufilm, etc.) capace di promuovere la cultura della legalità?

BTR: Il furto della Natività è stato più volte raccontato e spettacolarizzato, più come incredibile fatto di cronaca che per promuovere cultura di legalità; credo che ci sia molto margine nell’epopea di questa storia per approfondire temi che sono alla base del vivere civile.

Emilio Isgrò, Natività cancellata, Archivio Amici dei Musei Siciliani
Emilio Isgrò, Natività cancellata, Archivio Amici dei Musei Siciliani

LawArt: Anche la realizzazione della copia del dipinto posto sull’altare rappresenta una storia intrigante: eseguita nel 2015 nel noto laboratorio madrileno di Factum Arte, che ha cura per le pigmentazioni originali e perfino per la ricostruzione e il verso delle pennellate, ha dato vita ad una trasmissione di una nota piattaforma televisiva, all’interno di una serie dedicata a famosi dipinti scomparsi. Un giallo d’arte: secondo te tanta attenzione mediatica è dovuta esclusivamente alla fama del pittore lombardo o vi sono ragioni più profonde?

BTR: Certamente la fama maledetta di Caravaggio ha contribuito al successo della serie ed aggiunge emotività oscure alla tragedia del gesto, ma credo che la grande attenzione mediatica sia data dal fatto che i furti hanno colpito tutti noi, hanno colpito la cultura in cui ci riconosciamo, ci hanno privato di un patrimonio che tutti consideriamo nostro.

LawArt: Diritto, Arte, Giustizia. La restituzione alla collettività della riproduzione del dipinto, seppur attraverso un clone digitale, può secondo te aver contribuito alla diffusione di un senso comune di giustizia? Esistono ancora speranze che le indagini possano imboccare vie capaci di offrirci risposte convincenti?

BTR: È stato simbolicamente molto importante che la ricollocazione della riproduzione sia stata effettuata personalmente dal nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un palermitano, che con questo gesto risarciva un luogo che i palermitani avevano abbandonato.
Per quel che riguarda le indagini, viviamo nella speranza che possano imboccare la strada giusta per permettere il ritorno della Natività nel luogo per cui era stata creata, dal nostro canto faremo tutto il possibile per stimolare, parlare e alimentare la narrazione di un patrimonio che vogliamo restituito.